I risultati della grande mobilitazione italiana per la sostenibilità

Se la partecipazione fisica agli eventi è stata fortemente limitata in osservanza delle norme anti-contagio, la partecipazione virtuale si è dimostrata straordinaria arrivando a contare, per le dirette streaming degli eventi organizzati direttamente dall'ASviS, oltre 431mila persone e 133mila visualizzazioni solo sui canali ASviS. 

Programmata inizialmente tra maggio e giugno, ma posticipata all’autunno a causa dell’emergenza sanitaria, l’edizione 2020 del Festival dello Sviluppo Sostenibile si è confermata essere, ancora una volta, una manifestazione unica nel suo genere, in grado di mobilitare l’intero Paese (e non solo) intorno all’attuazione dell’Agenda 2030. Gli ostacoli derivanti dalle misure di contenimento della pandemia non sono riusciti a frenare la straordinaria risposta di partecipazione della società civile - dal mondo imprenditoriale ai singoli cittadini, dalle scuole di ogni ordine e grado fino alle università e le istituzioni - che ha ribadito quanto i temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica siano centrali per i cittadini. Inoltre, per la prima volta, grazie alla collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il Festival si è aperto al mondo, superando i confini nazionali per arrivare a toccare cinque continenti. Le ambasciate italiane in tutto il pianeta hanno infatti contribuito, con le loro iniziative,  a diffondere la conoscenza e la consapevolezza dell’opinione pubblica sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

I NUMERI DI UN SUCCESSO

Se la partecipazione fisica agli eventi è stata fortemente limitata in osservanza delle norme anti-contagio, la partecipazione virtuale si è dimostrata straordinaria arrivando a contare, per le dirette streaming degli eventi organizzati direttamente dall'ASviS, oltre 431mila persone e 133mila visualizzazioni solo sui canali ASviS.  

Attraverso i social media dell’Alleanza, il coinvolgimento è stato ancora maggiore, toccando quota 8,7 milioni di visualizzazioni della pagina Facebook, 2,4 milioni su Twitter e 50 milioni di impressions con gli hashtag ufficiali della manifestazione  #FestivalSviluppoSostenibile (30 milioni) e #ORADIAGIRE (20 milioni). Senza considerare che, grazie alla collorazione con l’Ansa in qualità di media partner, con le dirette streaming sono state raggiunte rispettivamente oltre 25,5 milioni di persone e 1,9 milioni di visualizzazioni.

Ma veniamo al web: hanno sfiorato quota 62mila gli utenti del sito del Festival, in aumento del 92% rispetto al periodo del Festival dell'anno scorso, mentre il sito ASviS è stato visitato da 35mila persone con un balzo in avanti del 27% rispetto alla scorsa edizione.

E se la campagna di promozione del Festival, attraverso 17 brevi video sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, ha raggiunto 633mila persone e oltre 52mila visualizzazioni, lo spot ufficiale del Festival è arrivato a oltre 32mila cittadini toccando le 10mila visualizzazioni. Ultimo, ma non meno rilevante, il dato sul Tg quotidiano del Festival che ha toccato quota 36mila persone e 10mila visualizzazioni.

Infine, attraverso la campagna di sensibilizzazione Rai, sono stati oltre 102 milioni i contatti lordi  complessivi.

GLI EVENTI DEL FESTIVAL

Sono state 816 le iniziative in calendario, che hanno compreso tre eventi tenuti direttamente dal Segretariato dell’ASviS, altri 16 appuntamenti di rilevanza nazionale curati dagli Aderenti all’Alleanza, e centinaia di iniziative organizzate da enti del Terzo settore, associazioni di categoria, scuole, istituzioni, imprese, singoli cittadini e da oltre50 università, intorno ai temi dello sviluppo sostenibile.

Realizzati in presenza, online o in modalità “ibrida”, gli eventi in calendario hanno utilizzato format differenti per andare incontro alle diverse esigenze dei partecipanti: dalle rassegne cinematografiche alle mostre, passando per gli eventi sportivi e le attività ludico-didattiche per bambini, ma anche presentazioni di libri, webinar, spettacoli, concerti e molto altro.

Tanti i temi sul tavolo: alcuni hanno affrontato le problematiche economico-sociali legate all’attualità, analizzando come esse, pur essendo pregresse, siano state esarcerbate dal Covid-19; altri si sono concentrati sulle prospettive di superamento della crisi in ottica di sviluppo sostenibile.

Va in questa direzione, ad esempio, l’iniziativa “Glocalworking – la nuova geografia del lavoro”, tenuta da Glocalworking e Menti locali il 9 ottobre. Pensato per stimolare una riflessione critica e fornire soluzioni concrete sullo smartworking, il workshop ha presentato una visione a tutto tondo del fenomeno, auspicando la creazione di una piattaforma in grado di incentivare e aiutare le piccole località a svilupparsi e ad attrarre lavoratori digitali. Secondo i promotori, se ben gestito, lo smartworking potrebbe rappresentare infatti un’opportunità importante per creare un nuovo modello di società, sostenibile ed equa, capace di portare benefici a tutti redistribuendo lavoro, cultura e valore economico. Proprio come vorrebbe l’Agenda 2030.

 

In Piemonte, invece, in virtù del suo forte legame con il territorio, Daniele Barbone, esperto di green economy e ultramaratoneta, ha promosso un’originale iniziativa: 120 Km x 120 mesi - La corsa verso gli Obiettivi del 2030”. Con l’intento di portare all’attenzione di comunità e amministratori locali la necessità e l’urgenza di perseguire i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, l’atleta ha scelto di percorrere a piedi 120 km come i 120 mesi che mancano al termine dell’Agenda 2030. Cinque giorni di cammino, dieci tappe tra Domodossola e Novara e altrettanti incontri sul territorio per raccogliere riflessioni e proposte sul tema della sostenibilità e condividere buone pratiche. Molti i temi affrontati lungo il percorso come biodiversità, turismo sostenibile, bioedilizia, ruolo dello sport nella promozione dei comportamenti individuali orientati alla sostenibilità e molto altro.

 

L’associazione Pandolea, che riunisce professioniste legate al mondo dell’olio, ha invece promosso un evento di respiro internazionale per presentare Pandolea International.  Obiettivo della conferenza: mettere a sistema e innovare il lavoro delle donne nel settore olivicolo, trasformandolo in strumento e interprete privilegiato per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Tenuta in modalità webinar il 19 settembre e patrocinata dal ministero delle Politiche agricole agroalimentari e forestali, la conferenza, a cui ha participato anche il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini, ha posto infatti l’accento sul concetto che la salute dell’uomo, intesa come benessere fisico, psichico e sociale, non può essere svincolata dalla salute del Pianeta, come dimostrato ancora più chiaramente dalla pandemia.

 

Fare sistema è stato anche il leitmotiv dell’evento “Mettiamoci in comune”, organizzato dalla costituenda Rete beni comuni, un’assemblea nata a Messina dalla volontà di 19 organizzazioni della società civile di rimettere al centro la tutela dei beni comuni intesi quali “utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e dei doveri di solidarietà sociale, nonché al libero sviluppo di ogni persona” – si legge nel documento programmatico. Obiettivo del manifesto per la “Costituzione di una rete permanente per i beni comuni, la conversione ecologica e le generazioni future” è quello di costruire nuove forme economiche e una nuovo visione del sistema sociale in cui la responsabilità dei singoli e delle comunità ritorni ad essere centrale nella vita dei territori.

Spostandoci da Sud a Nord del Paese, a Torino, si è tenuta l’iniziativa “Welcome MovingLab! Il laboratorio mobile per studiare i cambiamenti climatici”. In occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, il Politecnico del capoluogo piemontese ha infatti inaugurato ufficialmente il MovingLab, un vero e proprio laboratorio mobile, da campo, allestito nell’ambito del progetto sui cambiamenti climatici portato avanti dall’Ateneo. “Il MovingLab rientra in un piano strategico che il Politecnico di Torino sta sviluppando per migliorare il nostro vivere civile”, ha dichiarato il Rettore. Attraverso di esso sarà possibile elaborare i dati in tempo reale sulla qualità delle matrici ambientali aria, acqua e suolo utili al monitoraggio e alla successiva realizzazione di appropriate tecnologie per la minimizzazione dell'impatto antropico.

 

Tra gli eventi di respiro nazionale che hanno posto al centro del confronto la sostenibilità nelle sue diverse sfaccettature (economica, sociale e ambientale), c’è anche quello realizzato dal Gruppo Unipol, attraverso il coinvolgimento di sette dei suoi Consigli regionali sparsi in tutto il Paese. Grazie alle riflessioni di 60 relatori, gli incontri hanno perseguito l’obiettivo di favorire e organizzare un approccio multistakeholder, dove cioè sia rappresentato il più possibile insieme il punto di vista delle diverse organizzazioni sociali, economiche, culturali che compongono il mondo della rappresentanza in Italia. In questo modo hanno contribuito a fare cultura di sostenibilità nell’opinione pubblica e a spronare i decisori politici ad andare avanti sul percorso dell’Agenda Onu 2030.


di Elita Viola

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Lunedì 26 Ottobre 2020