riso
Il riso Carnaroli è una varietà particolarmente indicata per le cotture lunghe, come quella dei risotti

Il consumatore che acquista il riso ha un’ampia scelta tra diverse varietà. Tra queste, il Carnaroli appartiene alla classe del riso superfino, rappresenta un’eccellenza tra le varietà italiane e una delle più vendute nei supermercati. Caratterizzato da un chicco di grosse dimensioni e con perlatura estesa, il suo elevato contenuto di amilosio permette di tenere meglio la cottura rispetto ad altri tipi di riso, in particolare in quelle lente richieste per la preparazione dei risotti. Una buona parte del riso Carnaroli che si trova sugli scaffali ha il marchio della catena distributiva.

In un supermercato in provincia di Brescia abbiamo rilevato il riso Carnaroli a marchio Conad nel formato da 1 kg, prodotto per l’insegna da Curti nello stabilimento di Valle Lomellina. Curti è una delle principali imprese nel mercato del riso ed era presente sugli stessi scaffali con il proprio Carnaroli Curtiriso, sempre in scatola. Cambia qualcosa tra un prodotto e l’altro o siamo di fronte sostanzialmente allo stesso riso?

Il riso Carnaroli a marchio Conad è prodotto per l’insegna da Curtiriso

La risposta ci viene fornita dall’azienda: si tratta di riso 100% italiano della medesima provenienza e il prodotto Conad segue lo stesso capitolato di produzione di Curtiriso, quindi la qualità dei due Carnaroli è comparabile. Quella di produrre per la marca del supermercato secondo un capitolato con difettosità ristrette (per quanto riguarda rotture, grani danneggiati o gessati, spuntati, striati rossi ecc.) come si fa per il prodotto Curtiriso, è una scelta dell’azienda.I motivi sono due: da un punto di vista pratico si risparmia nell’approvvigionamento della materia prima che è la stessa, mentre dal punto di vista commerciale, è più facile assicurarsi la produzione per la marca del distributore fornendo un prodotto di qualità pari a quella della marca aziendale.

Confrontando le  confezioni di riso, la differenza, ad eccezione del fatto che il riso Conad è confezionato in busta sottovuoto da 1 kg mentre Curtiriso è in formato 2×500 g, consiste solo nel prezzo: 2,95 euro per il primo rispetto a 3,98 euro per Curtiriso (circa il 35% in più). Una differenza che si può spiegare essenzialmente con i costi di marketing, pubblicità e delle attività promozionali nei supermercati, come l’acquisizione di spazi nei volantini promozionali, di cui è gravato il prodotto di marca.

Un aspetto va sottolineato per i consumatori più sensibili all’ambiente: il prodotto che esce dalla riseria Curti è il primo in Europa frutto di un processo a bilancio CO2=zero.  Questo vuol dire che le emissioni di gas serra da consumo energetico, sono pienamente compensate dal beneficio ottenuto grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Il processo di lavorazione del risone – il chicco non raffinato – crea un certo numero di sottoprodotti fra cui la lolla di riso. Tutta la lolla prodotta negli stabilimenti italiani Euricom (la Capogruppo di Curti), viene conferita all’impianto di Valle Lomellina, dove è bruciata per ottenere energia elettrica. La bioenergia prodotta, a basso tenore di emissione di gas serra rispetto all’energia elettrica generata da fonti tradizionali, è sufficiente a soddisfare il fabbisogno dello stabilimento ed in parte viene ceduta alla rete elettrica nazionale.

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Nicola
Nicola
29 Marzo 2017 23:11

Conosco il Carnaroli Curti e l’equivalente Conad, non sono un professionista ma mi intendo di cucina ed ho conoscenza delle tecniche di preparazione, di cottura e di cucina in genere. La mia personale convinzione è che i risi industriali, indistintamente, abbiano caratteristche organolettiche nettamente inferiori a risi acquistati ad esempio sfusi al in un qualunque negozio di granaglie, come capita a me di acquistare a bologna.
Tutto questo per dire che dovremmo smettere di acquistare prodotti della grande distribuzione, dove l’economia, quando esiste, va a braccetto con una riduzione della qualità.
Saluti

Ale
Ale
Reply to  Nicola
31 Marzo 2017 12:07

Cosa significa riso industriale?
Migliaia di piccoli agricoltori che vendono la materia prima ad una sola grande riseria?
Se invece conferisco ad una piccola riseria, il riso è artigianale?
Quindi esiste una differenza nella lavorazione del risone dalla grande alla piccola riseria?
Non è forse una differenza di varietà (cultivar, zona geografica ecc.) la differenza sensoriale? (Il Carnaroli è una classe di risi che comprende varietà diverse ma con caratteristiche molto simili).

Certo che portare informazioni reali (origine del riso, ubicazione della riseria) nella discussione costa evidentemente troppo, e poi non avremmo più argomentazioni per tirare in piedi la classica polemica del piccolo vs grande.

Selvatico
Selvatico
5 Aprile 2017 17:10

Probabilmente non siete a conoscenza delle tabelle di commercializzazione ministeriale, anche se c’è scritto Carnaroli molto probabilmente sarà una varietà diversa
Ad esempio per avere la dicitura Carnaroli basta che sia uno delle seguenti varietà (Carnaroli, Carnise, Carnise Precoce, Karnak, Poseidone)

Vi invito a spulciare queste tabelle
http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=14A0874300100010110001&dgu=2014-11-14&art.dataPubblicazioneGazzetta=2014-11-14&art.codiceRedazionale=14A08743&art.num=1&art.tiposerie=SG

Enjoy

Valeria Nardi
Reply to  Selvatico
10 Aprile 2017 09:54

Le varietà citate nel commento sono utilizzabili per confezionare il riso con la dicitura CARNAROLI e per questa ragione, le materie prime hanno lo stesso costo.
Diversamente l’industria comprerebbe la materia prima meno cara potendola comunque confezionare come CARNAROLI!
Inoltre si parla di POSEIDONE… ne sono stati coltivati 500 ettari… un’inezia rispetto al totale della superficie.
Dott. Angelo Lonati di Curti srl