Roma

Roma, al Mausoleo di Augusto restauro shock: "Tetto d’acciaio e vetro"

Dubbi in Campidoglio sull'intervento in corso dentro il sepolcro. Dodici "slanciati pilastri" per una copertura "piana e praticabile"
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Un cappello di ferro. E strutture in acciaio nella carne del monumento come l'apparecchio nella bocca di un bimbo. Gli archi neri poggiati sulle murature antiche del Mausoleo di Augusto, e a quelle novecentesche del restauro successivo allo sventramento del Ventennio, sono stati già messi in opera. Ma per la "copertura piana" e "praticabile", che si prevede sarà "collocata alla quota massima dell'estradosso di 23,70 metri", bisogna aspettare che vengano innalzati "una serie di slanciati pilastri, anch'essi in acciaio, fondati su un cordolo continuo circolare, costituito da una coppia di profilati in acciaio". Una "sorta di piazza urbana" insomma come tetto di ciò che resta della tomba del principe, originariamente sospesa a 45 metri dal suolo.

Così si legge nel progetto esecutivo della "copertura dello spazio centrale" all'interno del "completamento dei lavori di restauro conservativo e musealizzazione per la riapertura al pubblico". Mentre per andare dentro il blindatissimo cantiere interno al Mausoleo di Augusto (i lavori dell'altro, esterno, per la piazza progettata da Francesco Cellini, vanno invece avanti alla luce del sole) basta accedere al sito web della Industria Serramenti 3.0 Mascomet e guardare le foto degli archi in acciaio già realizzati, "committente il Comune di Roma - Fondazione Tim", su progetto dell'architetto del Comune Sebastiano La Manna e del geometra Mario Silvestro.

Per i puristi del restauro, secondo i canoni dettati da Cesare Brandi, questo intervento apparirà probabilmente scioccante. E non si tratta neanche di un piano di anastilosi delle volte e degli alzati che costituivano in Campo Marzio l'edificio "gemello" al Pantheon di Augusto, come ad esempio le colonne del Foro della Pace di Vespasiano ricostruite nel 2015, tra molte polemiche, nell'area archeologica centrale.

L'intervento dentro e sopra il Mausoleo - finanziato da Tim con 6,5 milioni di euro, cui si aggiungono i 4milioni e 275mila del Comune e del Mibact - si caratterizza quindi soprattutto come architettura moderna sui resti antichi ma anche dell'auditorium ottocentesco che li sovrastavano fino alla demolizione del 1936-39. Ed è del resto di due architetti, l'ex Soprindendente Francesco Prosperetti, e il professore emerito di restauro Giovanni Carbonara, il via libera al progetto voluto dalla Sovrintendenza comunale. Che prevede, tra l'altro, la demolizione del possente cilindro centrale in mattoni costruito negli anni Trenta intorno a dove si pensava fosse sepolto Augusto. Ossia in una tomba ipogea.

Ma ora in Campidoglio dubbi starebbero sorgendo sull'impatto di questo intervento urbanistico che prevede un collegamento a ponte "con la quota urbana di via dei Pontefici", nonostante nel progetto esecutivo si insista sulla "reversibilità" delle architetture. Rimovibili sono infatti i pilastri di acciaio - dodici, come i "dodici travi principali radiali" - della copertura " in ferro e vetro". Appoggiati, però, su una struttura sovrapposta al "livello superiore della fondazione del muro anulare augusteo non più esistente". Davvero nulla è rimasto degli straordinari tre corridoi anulari concentrici ( tutti di travertino, comprese le volte: un unicum) che circondavano il pilone e lo scalone centrale di questo capolavoro?

Gli interventi di carpenteria già effettuati sopra le concamerazioni trapezoidali. A sinistra l'entrata al Mausoleo di Augusto. Sotto il piano su cui potrebbero essere innalzati i 12 pilastri della copertura in ferro e vetro