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Twitter e la carica dei putiniani italiani: le (presunte) ragioni e le colpe della pandemia

Twitter e la carica dei putiniani italiani: le (presunte) ragioni e le colpe della pandemia
Ricerca di Institute for Strategic Dialogue in collaborazione con NewsGuard su 500 account pro-Cremlino: quali sono le loro idee e come le restrizioni anti-Covid li hanno spinti verso fonti di notizie alternative. Che ora diffondono fake news sulla guerra
7 minuti di lettura

Il 25 settembre gli italiani andranno alle urne per le elezioni politiche: sia il coronavirus sia il conflitto in Ucraina hanno giocato un ruolo importante nel balcanizzare ulteriormente un elettorato già diviso e apatico, mentre i candidati cercano di raccogliere consenso. In Italia, la fiducia nei partiti è già bassa e gli ultimi sondaggi indicano che il 35-44% delle persone non voterà o è comunque indeciso.

Una ricerca di Institute for Strategic Dialogue suggerisce che le posizioni pro-Cremlino stiano ottenendo una notevole visibilità in Italia su diverse piattaforme social. E però, la domanda su quali partiti le sosterranno è rimasta senza risposta per tutto il periodo della campagna elettorale: un’altra indagine di ISD indica che gli unici fra i grandi partiti che hanno ricevuto attenzione dai putiniani italiani stati Lega e Movimento 5 Stelle: dall'analisi di 500 utenti di Twitter che hanno condiviso notizie pro-Cremlino in italiano, è emerso che gli hashtag a sostegno di ciascuno di questi partiti sono stati condivisi da almeno 200 di questi. Anche il nuovo partito Italia Sovrana e Popolare viene postato con favore, ma le menzioni sono state limitate.

Questi utenti pro-Cremlino sono stati nel complesso estremamente negativi nei confronti delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra che si sono presentate alle elezioni, spesso coinvolgendole in teorie complottiste legate al Grande Reset e al Nuovo Ordine Mondiale, e incolpandole della cattiva gestione della pandemia e dell'introduzione del Green Pass. La disaffezione nei confronti della politica tradizionale è tale che alcuni utenti hanno sostenuto a gran voce l'astensionismo con l'hashtag #iononvoto.

Va detto che la guerra in Ucraina non ha causato solo divisioni all'interno della coalizione di centrodestra: anche la copertura mediatica degli eventi sta dividendo l'opinione pubblica. Il 23% degli intervistati ritiene che le immagini dei presunti crimini di guerra commessi dall'esercito russo siano in realtà inscenate dal governo ucraino e il 46% non si fida della copertura mainstream della guerra, secondo un recente sondaggio. La nostra ricerca ha rilevato che gli articoli dell'insieme di 27 siti segnalati da NewsGuard come propagatori di disinformazione pro-Cremlino sono stati twittati oltre 750mila volte dall'inizio della guerra, per un totale di quasi 11 milioni di visite solo ad agosto 2022. L'analisi mostra che in molti casi questi domini hanno acquisito (e poi mantenuto) il loro pubblico durante la pandemia, quando hanno diffuso disinformazione sul coronavirus e fomentato la spaccatura del Paese in risposta a misure come il Green Pass. Gli utenti attratti da questi canali per la ricerca di informazioni nei due anni di pandemia sembrano essere rimasti fedeli a questi stessi canali anche adesso. 

La metodologia dell’analisi

ISD ha utilizzato l'elenco di NewsGuard dei 27 organi di informazione pro-Cremlino che producono contenuti in italiano per identificare il panel di 500 utenti Twitter su cui si basa questo studio: gli analisti hanno costruito un dizionario semantico ad hoc relativo alla guerra in Ucraina e lo hanno utilizzato per identificare tutti gli utenti che avevano condiviso tweet relativi alla guerra e che rimandavano a contenuti di quegli specifici organi di informazione. Successivamente, hanno rimosso tutti gli account con un pubblico insignificante (meno di 1000 follower) e si sono concentrati sugli account che avevano condiviso maggiormente contenuti legati alla guerra provenienti da organi di informazione pro-Cremlino tra il 24 febbraio 2022 e il 31 agosto 2022.

Una volta identificato l’insieme di 500 account pro-Cremlino, ISD ha raccolto i loro tweet tra il 21 luglio 2022 (giorno in cui è caduto il governo Draghi) e l’1 settembre 2022, utilizzando una combinazione di dizionari semantici e analisi qualitativa per comprendere il loro punto di vista sulle elezioni italiane, sulla guerra in Ucraina e sul coronavirus.

Per comprendere il più ampio ecosistema pro-Cremlino in Italia, ISD ha anche analizzato la popolarità complessiva dei 27 organi di informazione identificati da NewsGuard e la loro evoluzione negli ultimi 3 anni.

Il volume dei tweet riguardanti il coronavirus, la guerra in Ucraina e le elezioni dal 21 luglio all'1 settembre 2022
Il volume dei tweet riguardanti il coronavirus, la guerra in Ucraina e le elezioni dal 21 luglio all'1 settembre 2022 

I risultati dello studio

L'analisi degli 1,6 milioni di tweet postati dai 500 account Twitter pro-Cremlino dal giorno del crollo del governo italiano sino all'inizio di settembre evidenzia 3 argomenti chiave di interesse: le prossime elezioni italiane (383mila tweet), la guerra in Ucraina (177mila tweet) e il coronavirus (126mila).

I partiti italiani ordinati in base al numero di menzioni nei tweet degli utenti pro-Cremlino
I partiti italiani ordinati in base al numero di menzioni nei tweet degli utenti pro-Cremlino 

Il sostegno politico in vista delle elezioni

L'obiettivo principale dei 500 account pro-Cremlino in vista delle elezioni sembra essere la critica all'alleanza di centrosinistra, citata in quasi un terzo dei tweet relativi alle elezioni: gli attacchi si concentrano principalmente sulla gestione della pandemia da parte dei partiti, con molti utenti che hanno attaccato il ministro della Salute, Roberto Speranza, utilizzando hashtag come #speranzaassassino e #speranzaingalera. All'interno della coalizione di centrodestra, la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, è stata invece oggetto di numerosi attacchi per il sostegno alla Nato (ritenuto antipatriottico) e all'Ucraina e per la mancanza di una posizione ferma contro le restrizioni legate alla pandemia.

Nonostante che la maggior parte delle attività si sia concentrata sulla critica ai politici e alla loro gestione del conflitto in Ucraina e della pandemia, gli utenti hanno anche espresso sostegno a 3 partiti politici: Lega, M5S e Italia Sovrana e Popolare hanno ricevuto sostegno soprattutto per la posizione nei confronti dell'Ucraina e della Russia. In particolare, il Movimento 5 Stelle è stato elogiato per l’impegno a non inviare armi all'Ucraina, la Lega per la posizione contro le sanzioni e Italia Sovrana e Popolare per la posizione contro la Nato, le sanzioni e l'UE. 

Sebbene Italia Sovrana e Popolare abbia nel programma il maggior numero di punti a favore della Russia, ciò non si riflette nella sua popolarità all'interno del gruppo di 500 account presi in esame: solo il 7% delle discussioni totali sulle elezioni menziona il partito, mentre gli hashtag a sostegno di Lega ed M5S sono stati utilizzati da almeno 200 account ciascuno. 

Le conversazioni sulle coalizioni di centrodestra e di centrosinistra sono risultate includere narrazioni complottiste e disinformazione: in particolare, i politici che avevano sostenuto le restrizioni legate al coronavirus e il Green Pass durante la pandemia sono stati accusati di sostenere il Grande Reset e/o il Nuovo Ordine Mondiale (in sigla NWO), che riguardano teorie cospiratorie che parlano di società segrete che cercano di dominare il mondo. Sono state condivise anche narrazioni cospiratorie sul ministro della Salute, su Meloni e su Draghi, tra gli altri. Nessuno dei tweet contenenti disinformazione includeva un link per il fact-checking o un'etichetta informativa, due delle misure comunemente utilizzate da Twitter per limitare la diffusione di contenuti falsi e fuorvianti. 

È interessante notare che gli utenti pro-Cremlino sono risultati divisi sulla correttezza del voto nelle circostanze attuali: i sostenitori dell'astensionismo hanno diffuso l'hashtag #iononvoto come un modo per combattere contro l'establishment e contro quello che è stato definito un “regime dittatoriale” che ha imposto restrizioni durante la pandemia. Altri hanno usato l'hashtag per criticare specifici partiti che ritengono non meritino più fiducia e voti, e per esprimere disillusione sullo stato della politica italiana in generale. E però, numerosi utenti hanno usato lo stesso hashtag per criticare l'astensionismo, affermando che non votare equivarrebbe solo ad aumentare il sostegno all'establishment e hanno persino sostenuto che questa linea d'azione sarebbe stata spinta in modo occulto dal Partito Democratico, che secondo loro ne beneficierebbe direttamente.

La discussione sui partiti politici italiani

L'attività dei 500 account pro-Cremlino più prolifici e più seguiti in questo dataset rivela anche che, invece di prendere apertamente una posizione pro-Putin o pro-guerra, si sono recentemente concentrati su temi molto più vicini alle persone.

Le discussioni sull'Ucraina includevano molteplici riferimenti alle sanzioni economiche e alla crisi energetica, con hashtag come #sanzioni, #bollette e #gas: queste parole chiave hanno iniziato a essere di tendenza verso la fine di agosto. Il tweet più popolare riferito alla crisi energetica afferma che “Ogni partito dovrebbe spiegare all'elettorato perché, a causa di una guerra tra russi e americani, dobbiamo distruggere la nostra economia sostituendo il gas russo che costa 2 dollari con il gas americano che costa 80 dollari”?

Un'altra parola chiave molto ricorrente nell'insieme dei tweet sull'Ucraina è Nato, che compare oltre 4600 volte: i tweet più popolari sono critici nei confronti dei partiti politici tradizionali per essersi presumibilmente “sottomessi alla Nato” e per aver accettato di inviare armi all'Ucraina. Allo stesso modo, anche le menzioni di Zelensky si trovano per lo più tra le critiche ai politici per essersi impegnati a sostenere l'Ucraina.

La maggior parte delle discussioni sulle elezioni, in questi account, si è concentrata su questioni interne e sulle ripercussioni delle sanzioni sul costo della vita in Italia. Quando in queste conversazioni viene menzionata la Russia, è tipicamente per sostenere il ripristino dell'amicizia dell'Italia con quel Paese e per accusare gli Stati Uniti di avere spinto Draghi e l'Italia a una posizione anti-russa. Alcuni di questi account sostengono anche che gli USA sarebbero dietro alla caduta del governo Conte e alla nomina di Mario Draghi a primo ministro.

Volume nel tempo dei tweet dei 500 account pro-Cremlino presi in esame che si collegano ai siti italiani pro-Cremlino individuati da NewsGuard
Volume nel tempo dei tweet dei 500 account pro-Cremlino presi in esame che si collegano ai siti italiani pro-Cremlino individuati da NewsGuard 

Le restrizioni anti-Covid

Sebbene in Italia le restrizioni per la pandemia siano state revocate dall’1 giugno 2022, il risentimento per le misure adottate dal governo per limitare la diffusione dei contagi sembra ancora avere un ruolo preponderante nelle conversazioni degli utenti pro-Cremlino: i tweet relativi al coronavirus menzionano soprattutto i vaccini, il Green Pass e Pfizer, oltre agli hashtag #novax e #obbligovaccinale. I tweet più popolari sul coronavirus criticano spesso il governo, recentemente caduto per le norme sui contagi, spesso definite “dittatura sanitaria”. Di nuovo: molti di questi tweet includono anche riferimenti a note narrazioni cospiratorie come il Grande Reset e il Nuovo Ordine Mondiale. Il Green Pass è stato menzionato oltre 2400 volte nel contesto delle elezioni, soprattutto in riferimento ai partiti che l’hanno sostenuto. 

Volume nel tempo dei tweet che linkano ai siti italiani pro-Cremlino individuati da NewsGuard
Volume nel tempo dei tweet che linkano ai siti italiani pro-Cremlino individuati da NewsGuard 

Disinformazione, minacce ibride e fonti alternative

Nell'ultima fase di questa indagine, ISD ha analizzato più da vicino come le 27 fonti condivise da questi account siano diventate così popolari tra di loro. A tal fine, il periodo di analisi è stato esteso a gennaio 2019 - settembre 2022 e i risultati mostrano che queste fonti alternative sono state in grado di attrarre nuovi utenti altamente impegnati durante i vari momenti critici della pandemia, che poi sono rimasti fedeli durante la guerra in Ucraina. Dei 500 utenti pro-Cremlino analizzati, solo 348 avevano condiviso link ai domini da gennaio 2019 a dicembre 2019, prima che la pandemia colpisse l'Italia. Questo numero è cresciuto a 406 nel 2020, a 441 nel 2021 e a 500 nel 2022: un aumento del 43% rispetto al periodo pre-pandemia.

Questi 500 account sono stati responsabili di oltre un quinto delle menzioni totali dei siti, avendo pubblicato articoli da questi domini per 1,13 milioni di volte negli ultimi due anni e mezzo. Il grafico qui sopra mostra il volume nel tempo di questi tweet: il picco maggiore si registra a settembre 2021, quando le menzioni di questi siti sono più che raddoppiate, in concomitanza con l'introduzione del Green Pass in Italia.

La correlazione tra l'opposizione al Green Pass e il sentimento pro-Cremlino durante la guerra in Ucraina non si limita a questo insieme di 500 utenti pro-Cremlino: da gennaio 2019, i 27 domini pro-Cremlino identificati da NewsGuard sono stati condivisi oltre 5 milioni di volte su Twitter, da 134mila utenti unici. Sebbene i siti siano stati originariamente selezionati per la posizione favorevole al Cremlino, tutti e 3 i picchi di menzioni di questi domini sono guidati da misure legate al coronavirus: il primo lockdown in Italia (marzo 2020), l'introduzione del Green Pass (settembre 2021) per accedere ai luoghi pubblici e l'introduzione del Super Green Pass per i lavoratori a gennaio 2022. 

Questi risultati suggeriscono che la pandemia e le successive misure di contenimento potrebbero avere funzionato da catalizzatore, spingendo un numero sempre maggiore di utenti verso fonti d’informazione alternative. Inoltre, dimostrano una continuità tra le fonti di notizie che hanno prodotto teorie complottiste legate al coronavirus e quelle che hanno condiviso disinformazione pro-Cremlino sulla guerra in Ucraina.