Il cielo è dei violenti di Flannery O'Connor secondo Gaja Cenciarelli

Un grande classico in una nuova traduzione

Uscito nel 1960 negli Stati Uniti, Il cielo è dei violenti di Flannery O'Connor, è il secondo e ultimo romanzo di questa autrice, morta a soli trentanove anni dopo essere stata colpita a venticinque da una terribile malattia. Gaja Cenciarelli, autrice della nuova traduzione per minimum fax, riassume la trama, lo stile e la fortuna di quest'opera magistrale. Il giovane protagonista, Francis Marion Tarwater, si sente conteso tra l’influenza del prozio Mason con cui è cresciuto e quella dello zio Rayber da cui va dopo che l’altro è morto. Mason Tarwater, convinto di essere un profeta, ha allevato il nipote lontano da tutti, senza mandarlo a scuola e imbottendolo di credenze religiose. In particolare gli ha affidato il compito di seppellirlo sotto una croce e quello di battezzare Bishop, il figlio handicappato di Rayber. Il romanzo racconta la spaventosa solitudine del quattordicenne, che non è disponibile a farsi raddrizzare da Rayber, che fa il maestro elementare e vorrebbe riportarlo nei binari di una normalità che non ha mai conosciuto; d’altra parte la sua fede negli insegnamenti ricevuti fino a quel momento vacilla. Centrale nel libro è il personaggio di Bishop, il bambino down con i capelli bianchi e gli occhi azzurri, che Rayber ha avuto con un’assistente sociale che poi li ha abbandonati. Tarwater non lo sopporta, eppure è colpito dall’attaccamento che il bambino gli manifesta e in una spaventosa gita sul lago finirà per eseguire a modo suo il compito di battezzarlo per poi fuggire verso il luogo dove abitava un tempo e a cui ha dato fuoco. Una storia cupissima, senza alcun riscatto, scritta con stile ironico e implacabile e destinata a influenzare scrittori e artisti di ogni parte del mondo. 

Tarwater era seduto all’angolo dello scalino, l’espressione torva nascosta nel buio rivolta alla macchina che si allontanava. Non guardò il cielo ma era spiacevolmente consapevole della presenza delle stelle. Sembravano buchi nel suo cranio da cui una luce lontana e immobile lo stava osservando. Era come se fosse solo alla presenza di un occhio immenso e silenzioso. 


Flannery O'Connor nasce il 25 marzo 1925 a Savannah, in Georgia. Si trasferisce a soli sette anni nella cittadina di Milledgeville, dove abita per tutta la vita. Nel 1947, sei anni dopo la morte del padre, lei e la madre ereditano una grande fattoria, dove alleva pavoni. Presso la State University of Iowa frequenta corsi e laboratori di letteratura e comincia a inviare racconti alle riviste. Nel 1952  pubblica il suo romanzo d'esordio, Wise Blood (La saggezza nel sangue), cui fanno seguito una raccolta di racconti, A Good Man Is Hard to Find (1955) e un secondo romanzo, The Violent Bear It Away (Il cielo è dei violenti, 1960). Fra il '57 e il '65 tre suoi racconti vincono il prestigioso O'Henry Award, e viene invitata a tenere corsi e conferenze nelle università del Sud degli Stati Uniti. Il lupus eritematoso, la malattia del sistema immunitario che ha ucciso suo padre, si manifesta per nel 1950, quando ha solo venticinque anni. Nel 1964 le viene diagnosticato un tumore, subisce un'operazione, ma poco dopo peggiora nuovamente, e muore il 4 agosto. Dopo la sua morte escono una seconda antologia di racconti (Everything That Rises Must Converge, 1965) e, a cura di Robert e Sally Fitzgerald, due fra i suoi amici più cari, una raccolta di saggi, Mystery and Manners, nel 1969 e una di lettere, The Habit of Being (Sola a presidiare la fortezza), nel 1979. 


Gaja Cenciarelli scrittrice e traduttrice, vive e lavora a Roma. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei Piccoli Maestri e ha pubblicato, tra gli altri, Extra omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi (Zona 2006), Sangue del suo sangue (nottetempo 2011), ROMA. Tutto maiuscolo come sulle vecchie targhe (Ventizeronovanta 2015), Pensiero stupendo (Lite Editions 2015), La nuda verità (Marsilio 2018). Insegna lingua e letteratura inglese a Roma.