Inquinamenti e bonifiche Salute Territorio e paesaggio

QAES: come migliorare la qualità dell’aria in classe

Sono stati presentati dopo 3 anni di ricerca i risultati di QAES, Il Progetto europeo Italia-Svizzera, coordinato da IDM Südtirol/Alto Adige, sulla salubrità dell’aria in classe e sulle soluzioni possibili per garantirla.

La qualità dell’aria è un requisito fondamentale per garantire ambienti scolastici salubri e confortevoli in grado di favorire l’attenzione e la capacità di apprendimento, oltre che misura di contenimento della diffusione di coronavirus. Non sempre il tema è però considerato con la dovuta attenzione nella progettazione e riqualificazione degli edifici scolastici e neppure nella gestione degli stessi.

Migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente interno delle scuole è l’obiettivo che si è prefissato QAES (Qualità dell’Aria negli Edifici Scolastici), Progetto Interreg Italia-Svizzera del valore di 1,3 milioni di euro, coordinato da IDM Südtirol/Alto Adige, l’azienda speciale della Provincia e della Camera di Commercio di Bolzano per lo sviluppo economico sostenibile dell’Alto Adige, che ha avuto come partner:
– per la parte italiana, Eurac Research (Istituto per le Energie Rinnovabili) di Bolzano, CasaClima (Agenzia per l’Energia Alto Adige), APPA Bolzano (Laboratorio Analisi aria e radioprotezione), Provincia Autonoma di Bolzano (Ufficio manutenzione opere edili della Ripartizione Amministrazione del patrimonio) e Comune di Bolzano;
– per la parte svizzera (Cantone Ticino), SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana), MINERGIE (Agenzia Svizzera italiana) – Sezione della logistica, Bellinzona (Dipartimento delle finanze e dell’economia), Città di Mendrisio.

Con lo scoppio della pandemia di Covid-19 la qualità dell’aria nelle scuole è diventato un tema quanto mai attuale e delicato, perché oltre a rendere gli studenti più stanchi e incapaci di concentrarsi, incidendo negativamente sul loro benessere e sulle loro capacità di apprendimento, il mancato ricambio dell’aria è stato individuato uno dei fattori che favorisce la diffusione dei coronavirus.

Un recente Studio di un team di scienziati italiani ha confermato quanto supposto sul piano teorico che SARS-CoV-2 si trasmette tramite aerosol ben oltre la distanza a lungo ritenuta di sicurezza (1-1,5m), sottolineando la necessità di un adeguamento per mettere in sicurezza gli ambienti indoor attraverso la ventilazione ed il trattamento dell’aria.

Partito nel 2019, QAES si è concluso con un evento finale il 26 gennaio 2022 al NOI Techpark di Bolzano, durante il quale sono stati presentati i risultati finali dell’indagine che ha coinvolto 12 scuole dell’Alto Adige e del Ticino all’interno delle quali ha rilevato molti inquinanti indoor e ha testato l’efficacia di alcune soluzioni per la loro riduzione, perché il ricambio dell’aria non può essere lasciato all’intuizione.

Per una migliore comprensione dei temi, è stato innanzitutto redatto un manifesto con una serie di consigli pratici per dirigenti scolastici, professori e studenti – ha spiegato Carlo Battisti, coordinatore del Progetto – Inoltre abbiamo stilato le linee guida per la progettazione, la prassi di riferimento UNI/PdR 122 ‘Monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici scolastici – Strumenti, strategie di campionamento e interpretazione delle misure’ [pubblicata il 20 gennaio 2022], corredata da un protocollo di misurazione, una piattaforma di knowledge sharing per la raccolta dati delle misure di qualità dell’aria nelle scuole, un tool di progettazione IAQ per calcolare la portata di ventilazione di progetto in funzione dei carichi inquinanti di CO2 e di formaldeide, un tool di autodiagnosi IAQ che permette al gestore della scuola di valutare la probabile qualità dell’aria interna nella classe in funzione di alcuni parametri chiave”.

Fonte: slide di presentazione di Carlo Battisti, Coordinatore del Progetto QAES

Il team di QAES ha osservato che solo i cosiddetti sistemi attivi (che garantiscono una buona qualità dell’aria in maniera autonoma, senza un contributo degli utenti, come la ventilazione meccanica controllata o i serramenti con apertura automatizzata) o quelli di monitoraggio con notifica (a condizione che determinino un intervento manuale o automatico di ricambio dell’aria con un sistema di indicatori semaforici) sono efficaci per l’abbattimento della CO2 (parametro facile da rilevare e per questo da sempre associato alla qualità dell’aria, anche in termini di possibile presenza di sostanze nocive volatili o di virus e batteri).
 
Nessun effetto evidente è stato invece riscontrato con:
– i sistemi di purificazione, che trattano l’aria senza ricambiarla con l’esterno;
– i sistemi passivi, che migliorano l’aria senza bisogno di energia elettrica, ad esempio materiali tessili assorbenti e pitture fotocatalitiche;
– i sistemi di monitoraggio senza notifica, che controllano la qualità senza fornire indicazioni sulle azioni da intraprendere.
 
Per i sistemi di monitoraggio con notifica, la principale criticità è rappresentata dal fatto che sul lungo periodo, man mano che ci si “abitua” alla presenza di un indicatore, questo tende a non essere più controllato e quindi si perde efficacia nel mancato uso.
sistemi di ventilazione attiva automatici, a loro volta, se non sono correttamente dimensionati e/o progettati possono presentare problemi (rumorosità, riduzione dell’umidità dell’aria ecc.).
Questo significa che l’efficacia dei sistemi attivi esiste se è correlata a una corretta gestione dell’edificio, che tenga anche conto del numero di studenti, delle loro abitudini, della capacità di interazione con gli strumenti disponibili.

Una Tavola Rotonda a conclusione dell’evento ha presentato e discusso il Manifesto in 10 punti stilato da QAES per sapere e fare per garantire una buona qualità dell’aria interna (IAQ).

1. A una migliore IAQ corrisponde una maggiore capacità di apprendimento
2. Il ricambio d’aria è la strategia più efficace e imprescindibile 
3. L’anidride carbonica (CO2) è l’indicatore principale 
4. Va definita a priori una strategia per la IAQ 
5. Misurare la IAQ è essenziale per migliorarla6. È fondamentale una corretta progettazione 
7. La buona IAQ deve diventare un prerequisito per la didattica8. Serve un programma di informazione e formazione per le scuole sulla IAQ9. È necessaria una manutenzione regolare per la IAQ
10. Servono opportuni investimenti 

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.