Klebsiella, ecco cos'è il batterio che forse ha ucciso 19 persone in Puglia

37 casi di infezione accertati da maggio a settembre. E 19 morti sospette. L'Asl di Brindisi appronta una task-force per indagare sulle infezioni da klebsiella

(Immagine: Bsip/Universal Image Group/Getty Images)

37 contagi in 4 mesi, registrati all'ospedale Perrino di Brindisi e al centro Neurolesi di Ceglie Messapica, e 19 morti sospette, 13 nel 2013 e 6 quest'anno. Il principale indagato è il batterio Klebsiella, che fa parte della flora batterica umana e che può diventare letale se entra nel tratto respiratorio, provocando polmonite e altre gravi infezioni.

Il Klebsiella, in effetti, è normalmente presente negli ambienti umidi, come condutture di impianti idrici e sistemi di condizionamento degli ospedali. E, per contrastarne la diffusione, le strutture sanitarie sono obbligate per legge a una severa manutenzione degli impianti e al rispetto di stringenti norme igieniche. È proprio su questo, per verificare eventuali carenze da parte degli ospedali, che sta indagando la Procura, coadiuvata da una task force approntata dalla Asl di Brindisi e dai carabinieri del Nas.

Per il momento, comunque, non ci sono indagati, né sono state formulate ipotesi di reato. La task force, spiegano al Fatto Quotidiano, sarà operativa dal 21 ottobre, e comprenderà due professionisti esterni alla Asl, esperti in igiene pubblica e rischio clinico. L'obiettivo degli inquirenti sarà quello di capire le cause dell'infezione e scoprire un eventuale legame con la mancata applicazione degli standard di sicurezza da parte delle strutture sanitarie.

Tutto è iniziato dalle denunce dei parenti dei pazienti deceduti nel 2013, per cui sono state disposte, da parte del pubblico ministero che coordina le indagini, una serie di perizie medico-legali. Le forze dell'ordine si sono già messe al lavoro, avviando dei prelievi di campioni nei reparti coinvolti ed eseguendo interventi di manutenzione a condizionatori e impianti di distribuzione dell'acqua.